Tracciatura europea: i nodi e le proposte della distribuzione intermedia. Mirone e Farris: il servizio va tutelato
24/10/2024
In merito all'introduzione del nuovo sistema europeo di tracciatura, che vede come deadline il 9 febbraio 2025, «sono state riavviate le interlocuzioni con il ministero della Salute per trovare modalità e soluzioni che siano il più possibile sostenibili per il comparto. Ci sono alcune difficoltà oggettive, che sono state segnalate, ma la nostra principale preoccupazione è che si possa continuare a garantire l'elevato livello di servizio di oggi, evitando interruzioni, ritardi o ricadute per il cittadino e i Ssr».
È questo il commento di Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, all'indomani delle audizioni, insieme ad Adf, rappresentata dal presidente Walter Farris, nelle Commissioni di Camera e Senato, all'interno dell'esame dello Schema di decreto legislativo di adeguamento della normativa. A essere rimarcato dalle due sigle sono le principali criticità che il nuovo sistema di verifica dei farmaci comporterà per il settore della distribuzione intermedia, in termini di aggravi gestionali e di necessità di investimenti. Oggi, è stato sottolineato, il nostro Paese può già contare su «un modello efficiente e capillare, con consegne in farmacia che in media avvengono entro tre ore dall'ordine» e quello che occorre evitare è che «il passaggio alla nuova tracciatura generi rallentamenti nell'operatività dei Distributori».
Per questo, sia nelle audizioni, sia nel successivo incontro con il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, sono state «lanciate alcune proposte di modifica». In particolare, la principale richiesta è che siano «previste in maniera esplicita esenzioni per i grossisti dalla verifica dell'identificativo univoco per le movimentazioni relative ai medicinali in Distribuzione per conto - una modalità scelta dalle Regioni per dispensare al cittadino prodotti ad alto costo in maniera capillare e tempestiva - per quelle che avvengono tra società di uno stesso gruppo e per i prodotti acquistati da Centrali di acquisto». Il riferimento va in particolare a Federfarma.co, «di cui» spiega Mirone «le nostre associate sono gli azionisti».Tali indicazioni, d'altra parte, «in alcun modo inficiano la ratio del nuovo sistema di verifica», mentre, al contrario, «se non dovessero essere introdotte», ha rincarato Farris, «ci saranno inevitabili ripercussioni sulla tempestività del servizio distributivo e, quindi, sulla pronta dispensazione dei farmaci al cittadino, così come oggi è conosciuta e apprezzata». Ora, conclude Mirone, «proseguiremo nel percorso di dialogo al fianco di istituzioni e filiera, nell'auspicio che il testo definitivo del Decreto contenga le soluzioni da noi prospettate».